Sistema finanziario italiano: struttura e regolamentazione
Apparato basilare per la piena funzionalità dell’economia di un Paese, il sistema finanziario costituisce l’insieme di norme, leggi, regolamenti e procedimenti che permettono il corretto flusso di disponibilità economiche dai cittadini allo Stato. In particolar modo, in Italia il sistema finanziario (che include anche l’organo più importante, ovverosia il sistema tributario italiano) si compone anche degli enti che fanno parte della struttura tributaria: penso soprattutto al rapporto tra il sistema finanziario e le banche, che sono i primi e più importanti veicoli di controllo da parte dello Stato.
Il sistema finanziario italiano è un organo statale cui tutti devono rispondere, e con cui tutti si ritrovano ad agire, più o meno frequentemente nel tempo. In questo articolo vedremo come funziona, e qual è la regolamentazione del sistema tributario in Italia.
Quali sono le funzioni svolte dal sistema finanziario italiano?
È necessario cominciare qualsiasi discorso da una visione generica sul sistema finanziario, discutendo quali siano le sue funzioni e i ruoli da esso rappresentati. Anzitutto, il nome stesso dell’apparato statale ne suggerisce immediatamente la funzione basilare. Esso infatti organizza, ordina e gestisce tutto ciò che riguarda la finanza, le disponibilità economiche sia dei cittadini, sia dello Stato Italiano.
Una prima funzione di fondamentale importanza è relativa logicamente alla pura gestione delle disponibilità economiche di entrambe le parti. Il sistema finanziario italiano raggruppa sotto il proprio controllo tutte le manovre che riguardano la riscossione di debiti, l’imposizione di tasse, l’assicurazione delle adeguate disponibilità al fine del funzionamento dell’apparato produttivo e lavorativo italiano, ma anche l’allocazione di fondi economici destinati a diversi obiettivi nazionali e internazionali, la distribuzione del reddito e quant’altro.
Tutto ciò che riguarda qualsiasi flusso di denaro, dal cittadino allo Stato o viceversa, è responsabilità del sistema finanziario italiano. A proposito di responsabilità, non posso non citare il concetto di rischio. Un rischio finanziario rappresenta la percentuale di probabilità che una determinata manovra, sia essa puramente politica, economica o industriale, non restituisca l’esito sperato. In tal senso torna utile un fondamentale concetto dall’economia: il capitale di rischio, ovverosia quella parte di fondo monetario utile a riparare eventuali falle derivate da investimenti meno fortunati o del tutto non funzionanti. Per un apparato statale si tratta di una disponibilità economica imprescindibile, la cui gestione appunto spetta al sistema finanziario.
Un ruolo informativo, oltre che tecnico
D’altro canto, se nei paragrafi precedenti ho illustrato i ruoli prettamente operativi/tecnici del sistema finanziario italiano, non posso non citare il rovescio della medaglia, ossia l’altro, importante compito dell’apparato statale. Si tratta di un ruolo informativo, che fa della comunicazione trasparente il proprio mezzo e della crescita economica il proprio fine ultimo.
Il sistema finanziario italiano infatti, oltre a gestire le risorse economiche, effettua ricerche di mercato, elabora previsioni in fasce di tempo annuali o pluri-annuali, si documenta sugli aspetti di macro e microeconomia sul suolo italiano e ne restituisce un’immagine cristallina al cittadino. Tutto ciò tramite un rapporto (più o meno diretto) di condivisione delle informazioni tra cittadino e Stato.
L’obiettivo è chiaro: si tratta di pura comunicazione istituzionale, atta a indirizzare cittadini, industrie, aziende, PMI e associazioni verso obiettivi comuni allo Stato, al fine di ottenere risultati ottimali sul piano produttivo e di reddito (non solamente a livello del PIL).
Il sistema tributario italiano: la suddivisione dei tributi
L’organo più importante nel sistema finanziario italiano è il sistema tributario, che consiste nella struttura di controllo dei tributi e dei doveri del cittadino nei confronti dell’apparato statale. Prima di tutto, va sottolineato un aspetto fondamentale per quanto riguarda il sistema di tasse e tributi. In Italia infatti esso si basa sui più noti criteri di progressività: ciò significa che l’importo di tasse e tributi aumenta all’aumentare del reddito del cittadino coinvolto, ovvero il contribuente.
Detto ciò, effettuiamo subito la distinzione classica in materia di tributi. I tre termini con cui si esprime il sistema finanziario italiano nella meccanica dei tributi sono:
Imposte
Le imposte, suddivise a loro volta in imposte dirette e indirette (IRES, IRPEF nel primo caso, IVA nel secondo) coinvolgono più o meno direttamente il reddito dei cittadini, e vengono reinvestite dall’apparato statale per la realizzazione di opere pubbliche, o di servizi alla cittadinanza e dunque condivisibili da tutti.
Tasse
Le tasse coinvolgono invece servizi su richiesta esplicita di un soggetto in merito a un determinato servizio. L’esempio più palese è rappresentato dalle tasse scolastiche, oppure le tasse sull’automobile. Anche le tasse vengono riutilizzate in ambito pubblico, al servizio di tutti.
Contributi
I contributi, infine, coinvolgono non tanto i singoli cittadini, quanto insiemi di cittadini o, più in generale, la collettività che beneficia di un certo servizio. I contributi possono riferirsi ad esempio all’utilizzo della rete fognaria o della rete idrica. Rientrano nell’ambito delle prestazioni patrimoniali imposte. Rappresentano, in ultima analisi, il mezzo utile al raggiungimento della pensione sul lungo periodo, mentre sul breve periodo offrono una garanzia di assistenza nel caso di problematiche accadute al cittadino: gli esempi più chiari sono infortuni, condizioni di invalidità oppure il caso della disoccupazione.